N.B. Questo articolo è una traduzione a grandi linee di un articolo originale che si può visualizzare con il link seguente: http://acbjournal.org/Synapse/Data/PDFData/1049ACB/acb-43-332.pdf e a cui si rimanda per le References.
Il morbo di Alzheimer (Alzheimer’s Desease, AD) è la più comune causa di demenza in età senile. Regioni del cervello adibite all’apprendimento, alla memoria e al comportamento emotivo corteccia entorinale, ippocampo, amigdale, telencefalo basale) si riducono di volume nei pazienti affetti da AD come risultato della degenerazione sinaptica e infine per la morte delle cellule neuronali. Le caratteristiche molecolari della patologia consistono in grovigli neurofibrillari intracellulari e in placche amiloidi extracellulari (Ab). Nonostante l’influenza di vari fattori genetici e ambientali, come l’invecchiamento ,nell’esordio dell’AD, diverse prove derivanti da studi su modelli sperimentali e su tessuto cerebrale affetto da AD hanno dimostrato che la neurodegenerazione che soggiace alla AD è associata a caratteristiche morfologiche e biochimiche dell’apoptosi. Studi sull’uomo hanno mostrato una significativa condizione patologica delle sinapsi nell’AD e hanno identificato la perdita delle sinapsi come principale causa della deficienza cognitiva nella malattia. Tra i meccanismi di morte cellulare, l’apoptosi è stata proposta per spiegare la perdita di cellule osservata in molti disordini neurodegenerativi. Vi sono due vie principali dell’apoptosi, la via intrinseca e la via estrinseca. Nella via intrinseca l’interazione tra la proteina anti-apoptotica Bcl2 e la proteina pro-apoptotica Bax gioca un ruolo chiave nell’attivazione dei segnali apoptotici che coinvolgono i mitocondri con il rilascio del citocromo C. Successivamente l’iniziatore caspasi-9 è attivato e può condurre l’attivazione della caspasi esecutiva, principalmente caspasi-3. L’attivazione della caspasi-3 porta la cellula a distruzione attraverso proteolisi.
Vie dell'apoptosi |
Le Neureguline (NGRs) sono altamente espresse nel sistema nervoso, mentre ErbB4 (un recettore di NGR) è molto espresso nei neuroni durante lo sviluppo del cervello. NGR1 e il suo recettore ErbB tirosina chinasi sono espressi non solo nel sistema nervoso in sviluppo, ma anche nel cervello adulto. Inoltre la funzione di NGR1 è largamente mediata da una classe di recettori tirosina chinasi che includono ErbB2, ErbB3 e ErbB4. Tra i recettori ErbB, ErbB4 sembra essere il mediatore primario della funzione di NRG1 nel sistema nervoso centrale. Recenti studi biochimici indicano che ErbB4 è presente maggiormente nelle PSD delle sinapsi eccitatorie e nei terminali presinaptici GABAergici della corteccia cerebrale. In più, nell’ippocampo, l’mRNA di NRG1 è espresso nell’area CA3, una regione presinaptica per CA1 che mostra espressione di ErbB4. NRG1, inoltre, può essere neuroprotettiva per i neuroni corticali, i neuroni motori, i neuroni dopaminergici, i neuroni sensoriali della coclea e le cellule PC12. Queste scoperte suggeriscono che il segnale NGR1/ErbB4 potrebbe essere importante nei processi cognitivi, di apprendimento e formazione della memoria attraverso la modulazione della plasticità sinaptica e la sopravvivenza neuronale ed è una molecola critica nelle malattie neurodegenerative.
Immunoreattività a ErbB4 e Bax in neuroni apoptotici dell'ippocampo in pazienti affetti da AD e confronto con campione di controllo. |
L’immunostaining di ErbB4 è significativamente aumentata nel nucleo, suggerendo che la scissione della presenilina-dipendente di ErbB4 può essere coinvolta nella progressione della patologia AD. Ulteriori analisi del ruolo della NRG1 in AD potrebbe essere utile nella comprensione della patogenesi di AD stessa. Collettivamente, gli studi mostrano chiaramente che l’immunoreattività ErbB4 è significativamente aumentata nel cervello affetto da AD, rispetto ai controlli di pari età e che l’immunoreattività di ErbB4 è colocalizzata con Bax in neuroni piramidali apoptotici dell'ippocampo, suggerendo che la segnalazione NRG1/ErbB4 possa servire come un segnale di sopravvivenza in progressione di AD.