martedì 21 giugno 2011

la malattia di Nietzsche


"il prodotto del filosofo è innanzitutto la sua vita"

Friedrich Nietzsche (1844-1900), filosofo, filologo e poeta, è stato uno dei più influenti pensatori occidentali del XIX secolo. La sua vita fu ragguardevole almeno quanto la sua filosofia e sicuramente molta della sua produzione ha risentito della sua esistenza raminga e dei suoi patimenti psicologici ma soprattutto fisici. Ha sofferto fin dalla tenera età di pesanti emicranie e a 44 anni ebbe un crollo mentale culminante in demenza con totale dipendenza fisica a causa di un ictus. Si crede generalmente che la causa di questa condizione sia stata una neuro sifilide o una paresi generale dell’insano (GPI). Numerosi studi sono stati condotti per accertare la reale patologia del filosofo, per via di incongruenze sintomatologiche rispetto a tale diagnosi. Dopo aver tracciato la causa di morte, sono state eseguite diagnosi differenziali alla luce delle recenti acquisizioni neurologiche. Per la diagnosi postuma sono stati utilizzati archivi storici e materiali originali, compresi corrispondenza, dati biografici e cartelle mediche riguardanti le manifestazioni cliniche della malattia di Nietzsche e, usando questa patografia, si è discusso delle proposte per dare supporto a nuove ipotesi diagnostiche. I materiali utilizzati sono stati lettere originali provenienti da Nietzsche, descrizioni di lui fatte da parenti e amici, e profili da parte di medici. Sono stati attentamente osservati i ritratti e le incisioni raffiguranti il filosofo dal 1864 in poi. Sono state analizzate sia le fonti originali tedesche sia le fonti cartacee bibliografiche nei giornali di medicina.
“l'essenza della vita, la forma più immediata di volontà di potenza, si comprende a partire dal suo exsistere, dal suo continuo superarsi, dal suo trascendere.”
I risultati patografici mostrano che Nietzsche soffrì di emicrania priva di aura dall’inizio dell’infanzia e nella seconda metà della sua vita di una malattia psichiatrica accompagnata a depressione. Nei suoi ultimi anni di vita ebbe un progressivo declino cognitivo culminato in demenza con ictus. Morì di polmonite nel 1900. La storia familiare include una possibile malattia mentale collegata al sistema vascolare, particolarmente evidente nel padre che morì di ictus a 36 anni. Da questi dati risulta piuttosto difficile che si trattasse di sifilide. Manca il progressivo deficit motorio e di altre caratteristiche neurologiche tipici di una sifilide da infezione del sistema nervoso centrale (CNS), inoltre Nietzsche visse almeno 12 anni dopo l’esordio di questi segni, cosa estremamente rara nei pazienti con GPI non trattata. Infine, la sua prolifica produzione filosofica nel 1888 sarebbe alquanto poco caratteristica nel GPI, mentre combacia con alcuni casi riscontrati di fiorente creatività in alcuni momenti della progressione della demenza frontotemporale (FTD), una forma di demenza cronica che colpisce le parti anteriori della corteccia cerebrale, tra le più coinvolte nei processi ideativi, ma che può compromettere anche il comportamento sessuale e morale, manifestare letargia e disinibizioni varie.
“Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui.”
Alcuni dati suggeriscono invece che Nietzsche soffrisse di encefalomiopatia mitocondriale con acidosi lattica e sindrome da episodi simil-ictus (MELAS). Si tratta di una citopatia dei mitocondri (le centrali energetiche cellulari) dovuta ad alterazioni del suo corredo genetico. Sintomi precoci (spesso prima di 40 anni) di questa sindrome includono debolezza e dolore muscolare, ricorrenti mal di testa, perdita di appetito, nausea e convulsioni. Spesso questi episodi peggiorano in emiparesi, anormalità visive (fino alla perdita quasi totale) e perdita di funzioni intellettive (demenza). La presenza di una notevole quantità di acido lattico nel corpo porta vomito, dolore addominale e rende difficoltosi il movimento e il respiro.
Si è fecondi soltanto al prezzo di essere ricchi di contrasti.”
Una diagnosi che potrebbe adattarsi a molti tra i sintomi e segni è la CADASIL: arteriopatia cerebrale autosomica dominante con infarti subcorticali e leucoencefalopatia. Si tratta di una patologia autosomica dominante dovuta a mutazioni del genere Notch 3 che si accumula abnormemente sulle membrane citoplasmatiche della muscolatura liscia dei vasi, soprattutto di quelli cerebrali, portandoli ad una progressiva degenerazione. Tale patologia di solito esordisce con attacchi di emicrania e/o ischemie transienti di regioni sottocorticali tra i 35 e i 55 anni di età. La malattia progredisce con demenza associata a incontinenza urinaria e paralisi pseudobulbare (coinvolgente il tratto piramidale, responsabile della motilità volontaria).
“Le grandi epoche della nostra vita sono quelle in cui troviamo il coraggio di ribattezzare quel che abbiamo di male come quel che abbiamo di meglio”
Un’altra diagnosi proposta è stata quella di un meningioma della base della corteccia frontale come causa basilare. L’anisocoria (disuguaglianza del diametro pupillare), probabilmente una pupilla di Argyll Robertson, era presente sin dall’età di sei anni. Egli non aveva tremore alla lingua, progressivo deficit di caratteristiche motorie e visse almeno 12 anni dopo l’inizio dei primi segni neurologici. Nessuna registrazione sanitaria o fotografia suggerisce la presenza di disallineamento oculare. Pertanto né la diagnosi di GPI né di meningioma sono convincenti. Si è quindi supposto che Nietzsche soffrisse di emicranie, e che la cecità all’occhio destro fosse una conseguenza di una miopica ad elevata progressione associata a degenerazione della retina. L’anisocoria si spiega con una pupilla unilaterale tonica, e la demenza come inizio di una patologia psichiatrica.
“La demenza è rara nei singoli, ma è la regola nei gruppi, nei partiti, nelle epoche.”
E’ stata inoltre esaminata la possibilità che la massa intracranica potesse essere stata l’agente eziologico dei mal di testa e dei disordini neurologici trovati nel filosofo, e causa del suo collasso mentale terminale nel 1889. A partire dai vent’anni di età Nietzsche ha combattuto contro severe emicranie, generalmente sul lato destro. Contemporaneamente soffrì di progressiva perdita della vista dall’occhio sinistro e delle terminazioni dei nervi cranici, documentate nelle sue visite neurologiche, in aggiunta ad uno sguardo non coniugato evidente nelle fotografie. Nel 1889, inoltre, Nietzsche sviluppò un inizio di una nuova mania, seguita da profonda abulia (mancanza di volontà, ndr). Questi dati sono tutti compatibili con una massa tumorale frontotemporale. Un esame approfondito della progressione sintomatica e dei segni neurologici indica un decorso clinico consistente in una larga lesione alla base destra del cranio, a lenta crescita, simile ad un meningioma dell’ala mediale dello sfenoide. L’ipotesi del meningioma è difficile, anche se non impossibile da dimostrare. Le ipotesi sono tante e nessuna perfettamente chiarificante, pertanto solo studi di imaging sui resti di Nietzsche potrebbero rivelare le sequele ossee tipiche di un meningioma o degli altri processi degenerativi sopra descritti.

References:
Danesh-Meyer HV, PMID: 20542432
Koszka C. PMID:19723969
Hemelsoet D PMID: 18575181
Owen CM PMID: 17881977
Orth M PMID:17087793

venerdì 3 giugno 2011

Anatomia del nucleo rostrale del tratto solitario (Parte 2)

Non c’è uomo che non mangi e non beva; pochi, però, sono quelli che apprezzano il buon sapore. (Chung ung, testo cinese)

Connessioni dell’rNST(nucleo rostrale del tratto solitario)

Le informazioni sensitive vengono trasmesse all’rNST tramite i nervi faciale, glossofaringeo, vago e trigemino: le fibre di questi nervi entrano nel tratto solitario e per la maggior parte si dirigono caudalmente donando branche che terminano all’interno del nucleo. La corda del timpano e le branche superficiali petrose del faciale innervano rispettivamente le parti anteriori del palato e della lingua e proiettano alle porzioni più rostrali del nucleo. Le terminazioni di queste branche si individuano nelle regioni RC e RL, la branca glosso-tonsillare del glossofaringeo (che trasmette informazioni relative al dorso della lingua) giunge all’rNST per poi estendersi anche alla parte caudale del nucleo.

Parte dei rami relativi a lingua ed epiglottide del vago e del trigemino giungono all’rNST. Nonostante il tratto solitario si diriga in senso rostro-caudale, l’orientamento degli alberi dendritici dell’rNST è prevalentemente lungo il piano orizzontale, e alcuni lungo il piano coronale: tale disposizione favorisce l’integrazione di vari input da differenti nervi cranici. Il nucleo riceve fibre da varie aree encefaliche, come il NST caudale (da regioni viscero sensitive alle aree RC ed M), che permette di connettere le informazioni viscerali e gustative. Un’altra connessione è con il nucleo parabrachiale mediale(che termina nelle aree RC e V), tale da consentire alla regione pontina di alterare il processamento di informazioni gustative.

Connessioni a centri più alti comprendono la corteccia dell’insula(in particolare la regione rostrale, gustativa) e il nucleo centrale dell’amigdala, tramite fibre discendenti in grado di regolare le efferenze dell’rNST destinate ai centri oromotori del tronco encefalico. Altre afferenze al nucleo provengono dalla stria terminale, dai nuclei ipotalamici paraventricolare e laterale e dalla corteccia prefrontale, il cui significato è ancora sconosciuto.

Efferenze

Uno dei ruoli principali dell’rNST è quello di trasmettere informazioni orosensoriali alle aree encefaliche coinvolte nella generazione di appropriate risposte comportamentali e fisiologiche, verso i centri superiori e i nuclei oromotori bulbari. Tali proiezioni originano maggioramente dai neuroni dell’area RC, prevalentemente omolateriali, e dirette con tappa obbligatoria al nucleo parabrachiale(PBN) I neuroni del settore esterno del PBN rispondono a stimolazioni gustative e tattili della metà posteriore del cavo orale, e proiettano al nucleo ventrale posteromediale del talamo, quindi alla corteccia dell’insula. Proiezioni minori giungono direttamente all’insula o ad altre aree diencefaliche. La proiezione bulbare di maggiore entità dell’rNST (dalla regione V) è alla formazione reticolare parvocellulare, la quale proietta ai nuclei oromotori. Altre proiezioni terminano nell’NST caudale, nei nuclei salivatori o direttamente ai nuclei motori(l’unica significativa è al nucleo dell’ipoglosso)

Anatomia funzionale

Un importante studio funzionale è stato realizzato mediante tecniche istochimiche tramite il gene c-fos, grazie al quale si è stabilito che diversi gusti attivano diverse popolazioni nell’area RC, con probabile organizzazione chemotopica. In particolare, l’infusione di sostanze dal sapore amaro (chinino) eccita i neuroni più mediali, che rilevano il dolce o l’amaro. Comunque, il pattern di risposta al cloruro di sodio(salato) non è significativamente differente da quello per l’acqua. Si suppone che i neuroni dell’area RC che rispondono preferenzialmente ad un determinato sapore abbiano proiezioni differenti, sottolineando le varie risposte comportamentali che diversi sapori evidenziano.

Connessioni intranucleari

La morfologia sinaptica all’interno del nucleo è piuttosto complessa ed eterogenea. In particolare, le sinapsi primarie provenienti dalla corda del timpano sono organizzate in strutture glomerulari. Pertanto, l’effetto di un impulso viene modulato dai dendriti dei neuroni di secondo ordine, situati all’interno del nucleo. Generalmente questi complessi includono una spina dendritica di una terminazione primaria e due terminazioni presinaptiche di altra provenienza. I neuroni dopaminergici all’interno dell’RC potrebbero essere bersagli preferenziali di questi input.

L’organizzazione sinaptica tipica delle terminazioni glossofaringee è di una terminazione primaria più una singola spina dendritica. Questi dati suggeriscono che il processamento degli impulsi sensoriali delle parti anteriore e posteriore della cavità orale sia diverso (meno fine per quest’ultima). Questo significa che risposte sinaptiche proventienti dal glossofaringeo potrebbero non essere soggette a forte inibizione, e questo porterebbe ad una risposta comportamentale più rapida e consistente, tipica della reazione a sostanze amare. Si stima che circa il 45% delle sinapsi all’interno dell’rNST contengano il neurotrasmettitore inibitorio GABA, inviato ai pirenofori o ai dendriti prossimali di assoni del PBN, di azione opposta rispetto alle sinapsi eccitatorie instaurate tra spine dendritiche e dendriti distali. Non si conosce niente riguardo sinapsi che utilizzano altri neurotrasmettitori.

Sommario

Il limite tradizionale tra le porzioni caudali e rostrali del nucleo del tratto solitario è il punto in cui il nucleo si dirige lateralmente al IV ventricolo, cioè dove vi è una zona di transizione tra le aree a maggior input viscerosensoriale e oro motorio. I corpi cellulari dei neuroni dell’rNST tendono ad essere più piccoli di quelli delle strutture che li circondano, ed essi sono relativamente carenti di assoni eccetto per quelli che compongono il tratto solitario, il bordo dorso laterale del nucleo, fascicoli verticali lungo il bordo ventrale e fibre dai nuclei vestibolari che attraversano la sua metà laterale. In base a caratteristiche morfologiche e funzionali è stato diviso il 7 zone, di cui la RC riceve la maggior parte degli impulsi gustative dalla periferia e contiene quasi tutti i neuroni che proiettano al ponte, e da qui ai centri oromotori. Gli impulsi dai nervi cranici entrano nel nucleo secondo precisa topografia dai nervi trigemino, faciale, glossofaringeo e vago, sebbene molti segnali convergano verso neuroni situati al di sopra del tradizionale limite del nucleo. RC contiene quasi tutti i neuroni che rispondono a impulsi gustativi, RL quelli oro sensoriali(tattili). La via di conduzione principale del gusto(e funzioni elevate ad esso associate) procede al nucleo parabrachiale pontino, al nucleo ventrale posteromediale del talamo, e alla corteccia dell’insula, ma non mancano connessioni con aree corticali frontali, diencefaliche e limbiche, oltre a proiezioni discendenti che organizzano risposte comportamentali prevalentemente motorie. Determinare le popolazioni dei neuroni dell’rNST attivati da specifiche sensazioni orali, e come questi processano queste informazioni, coordinando le risposte fisiologiche e comportamentali è una sfida della ricerca futura.

References:

King MS. PMID: 21204466